Aumento di peso in gravidanza: lascia stare la bilancia!

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Tabella dei Contenuti

Sembra un questione così fondamentale che chiunque ha desiderio di sapere quanto peso tu abbia preso in gravidanza. Tanto che L’aumento di peso in gravidanza diventa una preoccupazione tra le più frequenti tra le donne in attesa. 

“Quanto pesi?”

“Sembra che tu non sia cresciuta tanto, che brava!”

“Stai attenta a non prendere troppo peso!”

“Quanti ne hai messi finora (kg)?”

Ognuno deve dire la sua ma vediamo cosa è effettivamente importante sapere rispetto all’aumento peso in gravidanza e sfatiamo i falsi miti che ancora oggi circondano questo argomento per vivere con consapevolezza e serenità i prossimi mesi.

Tabella aumento peso in gravidanza mese per mese

Se sei alla ricerca di una tabella sintetica che ti mostri in modo statistico qual è l’aumento di peso auspicabile in una gravidanza mese per mese, ti lascio i dati di tuo interesse in questa tabella. Ricorda che sono la rappresentazione di un modello statistico e non descrivono la storia personale di nessuna donna.

Aumento di peso nel primo trimestre

(circa 500 gr al mese)

1,5 kg

2 kg

Aumento di peso nel secondo trimestre

(circa 350-450 gr a settimana)

4,5 kg

5,5 kg

Aumento di peso nel terzo trimestre

(circa 300-450 gr a settimana)

4 kg

5,5 kg

Quanto peso è consigliato prendere (BMI)

Una parte di responsabilità sulla pressione che sentono le persone in gravidanza rispetto all’aumento di peso l’abbiamo anche noi professionisti, il controllo del peso ai bilanci di salute è importante ma, se non viene ben spiegato, lascia all’interpretazione della gestante il motivo del nostro segnare il numero della bilancia ad ogni incontro.

Dobbiamo sempre ricordare che concentrarsi sulla buona alimentazione e su uno stile di vita sano e attivo è di gran lunga la strategia migliore che fa passare in secondo piano il controllo frenetico del numero sulla bilancia. Le raccomandazioni indicano di suggerire almeno 150 minuti di attività fisica a settimana.

Consigli maggiormente personalizzati verranno dati  in base alla classe di BMI nella quale la gestante rientra: se sottopeso, normopeso oppure obesa cambierà il numero di kg di aumento ponderale consigliati.

Puoi conoscere il tuo BMI, cioè l’indice di massa corporea, calcolandolo così: dividi il tuo peso (kg) per l’altezza alla seconda (m2).

Ti faccio un esempio che forse renderà tutto più chiaro: se una donna è alta 1,65 m e pesa (prima della gravidanza) 60 kg per calcolare il suo BMI dovrò ricavarmila sua altezza alla seconda

1,65×1,65= 2,72

Infine dovrò dividere il valore del peso in kg per il numero che ho appena ottenuto.

60: 2,72= 22,06

A questo punto puoi riconoscere a quale categoria di BMI appartieni e quanto è l’aumento di peso più auspicabile nel tuo caso leggendo qui sotto.

sottopeso : uguale o minore di 18,9 : aumento auspicabile tra i 12,5 e i 18 kg 

normopeso : tra 19 e 24,9 : aumento auspicabile tra 11,5 e 16 kg

sovrappeso : tra 25 e 29,9 : aumento auspicabile tra 7 e 11,5 kg

obesità : uguale o maggiore di 30 : aumento auspicabile tra 5 e 9 kg

 
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RICORDA: La crescita ponderale in gravidanza è fisiologica e raccomandata, il peso aumenta perché il corpo cambia, cambia la quantità di sangue in circolo, cambia la quantità di liquidi interni alle cellule, cambia la concentrazione di tessuto adiposo fondamentale per la produzione ormonale, si modificano le mammelle, e così via.

In tal senso credo sia davvero utile conoscere come l’aumento di peso in gravidanza verrà distribuito nel corpo (facciamo questo esperimento ipotizzando un aumento ponderale di 16 kg):

  • 4kg bambino
  • 1,1 kg utero
  • 1,2 kg seno
  • 1,1 kg liquido amniotico
  • 0,8 kg placenta
  • 3,68 kg sostanze di “rifornimento” per la mamma (grassi, proteine, ecc)
  • 4,16 kg sangue e liquidi corporei
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Rapido aumento di peso in gravidanza: quali sono i rischi?

Se l’aumento del peso in gravidanza è eccessivo, questo può influire sul timing del parto e sulla salute del feto: può infatti associarsi ad un maggior rischio di sviluppo di diabete gestazionale, di avere un feto macrosomico (il cui peso è superiore ai 4/4,5 kg), o polidramnios, cioè liquido amniotico superiore alla norma, tutte condizioni che possono portare alla necessità di un’induzione di parto.

 Il fatto di rimanere in salute durante la gravidanza non dipende solo dalla quantità di cibo assunto, ma anche da cosa si assume. E’ importante conoscere le norme igieniche di preparazione del cibo e come cambia il fabbisogno durante la gestazione.

E’ importante sopratutto porre attenzione all’aumento di peso repentino, quando in una manciata di giorni si accumulano molti kg è difficile che la causa sia lo stile di vita o l’alimentazione ma più comunemente si tratta di una ritenzione di liquidi da indagare con il professionista che segue la gravidanza.

Aumento del peso in gravidanza: settimane e trimestre

L’aumento di peso durante i nove mesi può essere simile tra donna e donna ma anche molto diverso. Per questa sua caratteristica è molto difficile indicare un aumento di peso standard settimana dopo settimana mentre è più facile riuscire a dare dei dati corretti se osserviamo la gravidanza per trimestri.

  • Aumento peso primo trimestre: il primo trimestre ha un’importante discriminante: le nausee. Se soffri di nausee e fatichi ad idratarti e alimentarti nei primi mesi potresti notare la lancetta della bilancia che torna indietro invece che andare avanti. E’ una situazione da tenere sotto controllo e va affidata ad un professionista che possa aiutarti a trovare strategie e soluzioni affinché il tuo corpo possa rimanere in salute fintanto che le nausee saranno passate. Se invece riesci a portare avanti bene la tua alimentazione, nel primo trimestre il tuo peso potrebbe rimanere più o meno stabile o crescere di un paio di kg perché il tuo organismo ha iniziato a modificarsi nonostante il feto sia ancora molto piccolo.
  • Aumento peso secondo trimestre: nel secondo trimestre la maggior parte delle donne inizia a stare meglio e a mangiare serenamente, se avevi perso alcuni kg dovrai innanzitutto recuperarli reidratandoti. L’aumento di peso viene sempre calcolato dal peso pre-gravidico e non dall’eventuale calo. In questi mesi centrali di gestazione ci si aspetta un aumento di 4,5-5,5 kg dati dalla crescita fetale e uterina, dall’aumento del circolo ematico, dalla costruzione di nuove riserve energetiche per il parto e l’allattamento.
  • Aumento peso terzo trimestre: nel terzo trimestre il peso acquisito dipenderà in parte dal peso di feto, placenta e liquido amniotico, ma anche dalla ghiandola mammaria in crescita e dai liquidi che verranno trattenuti dal corpo a causa dell’alto livello ormonale.

Sovrappeso e obesità in gravidanza

Un BMI >25 che indica uno stato di sovrappeso e successivamente di obesità aumenta le difficoltà di concepimento e i rischi associati alla gravidanza materni e fetali. Il momento migliore per iniziare una perdita di peso è quello del pre-concepimento in modo da iniziare la gravidanza avendo già ridotto i rischi. Nel caso in cui questo non fosse possibile è importante ricordare che l’obesità è solo una delle caratteristiche della persona e che all’interno della stessa categoria si trovano persone tendenzialmente in salute e altre che hanno maggiori problematiche.

In Italia non sono state prodotte linee guida che trattino dell’obesità in gravidanza quale fattore di rischio e pertanto non è possibile reperire raccomandazioni tali da poter orientare un consenso informato alla gestante con tale condizione. La linea guida 20 dell’SNLG-ISS, edita nel 2010, esprime quale unica raccomandazione che “il peso materno e l’altezza devono essere misurati al primo appuntamento insieme al calcolo dell’IMC. Le misurazioni ripetute a ogni appuntamento devono essere limitate ai casi a rischio di esiti di salute avversa”. E’ necessario quindi rifarsi alle raccomandazioni in lingua inglese, sia le RCOG che le ACOG, che entrano maggiormente nel dettaglio. Eccone una sitesi:

Raccomandazioni per la gravidanza della donna in stato di obesità

  1. La gravidanza in una donna obesa deve essere considerata a rischio.
  2. Una consulenza pregravidica dovrebbe consigliare una riduzione di peso, in donne obese, prima di intraprendere una gravidanza.
  3. Nelle gravide con IMC >30 all’inizio della gravidanza, lo screening per il diabete gestazionale è raccomandato alla 16 -18 settimana.
  4. La gravidanza dell’obesa va seguita nell’ambulatorio ospedaliero delle gravidanze a rischio e comunque da un medico ginecologo.
  5. La scheda della gestione della gravidanza deve prevedere l’indicazione dello stato di obesità e il riscontro delle informazioni date alla gestante circa l’incremento del rischio materno e fetale anche in rapporto a possibili aspetti malformativi.
  6. Devono essere proposti i test di screening del primo/secondo trimestre (biochimici, ecografici, test del DNA fetale) informando la gestante che questi hanno una sensibilità/specificità minore nelle gravide obese .
  7. La scheda dei referti ecografici deve specificare il limite all’esame rappresentato dall’obesità.
  8. Deve essere consigliata una supplementazione di acido folico e vitamine soprattutto nelle gestanti sottoposte a chirurgia bariatrica.
  9. Il parto della donna obesa deve avvenire in punti nascita in grado di fornire un’adeguata assistenza in sala parto/operatoria e neonatologica.
  10. La cartella clinica deve contenere, oltre al rilievo anamnestico, l’indicazione delle notizie fornite alla gestante circa l’incremento di rischio materno-fetale correlato all’obesità anche con la formulazione di un consenso informato scritto.
  11. Deve essere valutato il rischio tromboembolico e un’eventuale tromboprofilassi. 
  12. L’eventuale terapia antibiotica preoperatoria deve essere adeguata al caso.
  13. Deve essere eseguita una consulenza anestesiologica al ricovero .
  14. Devono essere richieste consulenze per le eventuali patologie correlate all’obesità (diabetologica, vascolare, cardiologica).

Aumento di peso e gravidanza gemellare

Nel caso di gravidanza gemellare l’aumento di peso al termine dei 9 mesi sarà maggiore, tra i 16-25 kg in una donna normopeso. Inizialmente non si noteranno differenze con una gravidanza singola ma queste inizieranno ad emergere da circa metà della gravidanza quando anche il peso fetale e degli annessi inizierà a rivestire le sua importanza nell’aumento di peso complessivo.

Aumento di peso atteso in un gravidanza gemellare in base al BMI secondo le linee guida ACOG:

  • Peso normale: 16,8-24,5 kg

  • Sovrappeso: 14,1-22,7 kg

  • Obese: 11,5-19,1 kg

E se il peso non aumenta?

Come scrivevo poco più su, il peso in gravidanza ci aspettiamo che aumenti per un serie di cambiamenti ormonali, circolatori e per la crescita fetale. Se questo non avviene è un dato da osservare: ti stai alimentando adeguatamente? hai delle carenze alimentari? Hai un buona percezione del tuo senso di fame e sazietà? Stai vivendo un momento molto stressante nella tua vita? Indagare il motivo che sta portando ad un mancato aumento di peso è fondamentale per supportare al meglio la tua salute e la fisiologia della tua gravidanza.

Dieta e gravidanza: i falsi miti per mantenere il peso

Siamo immerse in una cultura della dieta che causa spesso molti problemi alla nostra alimentazione e al nostro benessere in gravidanza. Già accettare che il peso per alcuni mesi sarà fisiologicamente in crescita può essere difficile per alcune persone. La gravidanza può essere un momento cruciale per prendere consapevolezza di come funziona il nostro corpo e la nostra mente. Potrebbe essere il punto di svolta per accorgersi di tanti preconcetti acquisiti durante tutta una vita e decidere pian piano di smontarli e lasciarli andare per il proprio bene.

Consigli per una gravidanza serena 

Mangiare in modo intuitivo secondo le proprie necessità è il consiglio che do a tutte le donne che accompagno, il corpo se ascoltato ci dice ciò di cui ha bisogno e crescerà nel modo più corretto per soddisfare i bisogni di quel bambino.

Non serve fare diete o seguire rigidi protocolli alimentari nè pesare gli alimenti per creare pasti bilanciati al microgrammo. Aumentare le quantità secondo la propria fame è il meccanismo che da migliaia di anni la natura ha messo appunto per rispondere alle esigenze materne e fetali.

Non occorre monitorare il peso settimanalmente, non serve avere una bilancia in casa. E’ sufficiente che venga registrato dal professionista durante le visite o ai bilanci di salute.

Reagire a commenti indesiderati /cosa non ti dovrebbero mai dire

Commentare il peso di un’altra persona è estremamente maleducato e non andrebbe mai fatto ma ahimè durante la tua gravidanza e il post parto potrebbe capitare che qualcuno con poca sensibilità si permetta di farlo. In tal caso ti suggerisco di proteggerti nel modo migliore per te: che sia un sorrisino di circostanza per poi ri-centrarti ricordando tutto quello che ci siamo detti fin qui sul peso e sul corpo che cambia o che sia una risposta a tono, che sicuramente si meriterebbero, anche a carattere informativo divulgativo. Chissà che aumentando le loro conoscenze in merito tu non abbia appena risparmiato ad un’altra persona l’ennesimo commento spiacevole.

Da qualche anno ho iniziato ad interrogarmi su come potevo anch’io migliorare questo aspetto nella mia relazione con le persone e da allora ho deciso di non commentare più il corpo in nessun modo. Non riveste già troppa importanza nel dialogo collettivo? Non che prima commentassi negativamente ma ad esempio non accoglierò mai più un’amica complimentandomi per essere in gran forma, perché anche questo significa sottolineare che qualcosa è ok e qualcos’altro no.

Conclusione e link a risorse utili. 

Spero che tu abbia trovato le risposte che cercavi sull’aumento di peso in gravidanza. Se hai altre domande o desideri condividere in tuo pensiero in merito ti aspetto nei commenti!

Eccoti alcuni link utili per approfondire:

Report Associazione ginecologi e ostetrici Italiani

Linee Guida ACOG

Scarica gratis la Guida gratuita ai 5 sensi fetali

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