Parto in casa: tutto ciò che devi sapere

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Questa sera ho riascoltato l’episodio 11 del podcast “nasciamo tutti così” (se non l’hai ancora ascoltato trovi tutte le puntate raccolte a questo link) nel quale Giada racconta il parto in casa della sua seconda bambina, nata lo scorso maggio a domicilio.

Il parto in casa sembra quasi essere un argomento avvolto dal mistero, si può fare? non si può fare? Ma è sicuro oppure no? A chi rivolgersi? Quanto costa?

Con questo articolo desidero rispondere a tutte queste domande per rendere la ricerca più facile per tutti quelli di voi che vogliono avere le idee più chiare sul parto a domicilio.

Iniziamo subito affermando che il parto in casa è possibile e legale. L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ci ricorda che ogni donna deve scegliere il luogo che sente più sicuro per lei per mettere al mondo suo figlio o sua figlia. La percezione di sicurezza infatti non è dettata unicamente da dati scientifici ma è influenzata dalla nostra cultura oltre che dalla nostra storia familiare e personale.

Partorire in casa è sicuro: lo dimostra l’ultimo studio pubblicato su The Lancet, Apr. 2020

La seconda domanda più cercato su google riguardo il parto in casa è se questo sia effettivamente un’opzione sicura per mamma e nascituro. (La domanda più cercata? Il costo, ma lo vedremo tra poco.)

Per rispondere a questo quesito ci vengono in aiuto gli studi scientifici. L’ultimo pubblicato cronologicamente è la meta analisi uscita su The Lancet, prestigiosa rivista scientifica, nell’aprile del 2020. La meta-analisi prende in considerazione 16 studi, per un totale di 500.000 parti domiciliari programmati

Importante sottolineare il programmati perché spesso nella comunicazione dei mass media riguardo il parto in casa si fa un gran calderone di tutto,  senza distinguere tra un percorso pianificato con assistenza di ostetriche formate e il parto in casa non assistito o improvviso/non pianificato.

“We previously concluded that risk of stillbirth, neonatal mortality or morbidity is not different whether birth is intended at home or hospital.” In un precedente studio abbiamo concluso che il rischio di mortalità e morbidity fetale e neonatale non differisce tra un parto programmato a domicilio o in ospedale.  (The Lancet, 2020)

I risultati ci dicono che le donne che partoriscono a casa assistite da ostetriche hanno meno probabilità di:

  • taglio cesareo (-40%)
  • parto operativo (-50%)
  • episiotomia (-55%)
  • lacerazioni di 3° o 4° grado; (-40%)
  • accelerazione con ossitocina (-60%) e infezioni materne (-75%)
  • Rispetto all’emorragia post partum alcuni studi hanno dimostrato che le donne che partoriscono a casa sono meno a rischio (-30%)  e altri studi hanno dimostrato che non vi è differenza tra il parto in casa o in ospedale.

Perchè in Italia il parto extra ospedaliero rappresenta solo lo 0.06% dei parti?

Ci sono sicuramente motivi culturali, la difficoltà nel reperire informazioni, la contro-informazione veicolata da trasmissioni tv o articoli di giornale fuorvianti. Anche il costo del parto in casa è un motivo che allontana le donne/coppie dalla scelta.

In Italia il parto a domicilio è un privilegio di chi può permetterselo, di chi, magari anche con fatica, può risparmiare qualcosa e mettere da parte, di chi ha una famiglia attorno o amici disposti a contribuire. Solo in pochissimi territori del nostro paese è prevista un’assistenza pubblica al parto extra ospedaliero, in pochi altri è previsto un rimborso parziale della spesa sostenuta dalle famiglie.

Ricordiamoci che anche il parto in ospedale ha un costo ma questo viene assorbito dalla collettività, perchè i neonati che nascono a casa invece “costano” solo alla famiglia? Perché questa scelta politica quando gli studi scientifici dicono che “Tra le donne a basso rischio, quelle che intendevano partorire a casa hanno sperimentato meno interventi al parto e esiti materni sfavorevoli.(!) Questi risultati, insieme al lavoro precedente che riportava gli esiti neonatali paragonabili tra domicilio e ospedale, dicono alle famiglie, agli operatori sanitari e ai responsabili politici che il parto in casa programmato è sicuro.” 

Parto in casa: costo

Detto ciò, vi consiglio di approfondire sul sito dell’associazione Nascere a casa se nella vostra regione sono previsti rimborsi almeno parziali.

Quanto costa un parto a domicilio non è così facile dirlo in generale, questo perchè ogni team di ostetriche può offrire pacchetti o servizi diversi. In alcuni casi saranno incluse tutte o alcune visite in gravidanza oppure tutte o alcune visite domiciliari nel post parto. Il costo è influenzato anche dalla regione nella quale abitate.

Non è però un segreto che manteniamo noi ostetriche, al primo colloquio conoscitivo ogni team spiegherà nel dettaglio i servizi proposti e presenterà il proprio preventivo. Non abbiate paura di informarvi e chiedere.

In linea di massima un parto in casa costa dai 2000 ai 3000€.

Costa preparare per un parto in casa?

Le ostetriche porteranno con loro tutto il materiale per l’assistenza al parto ma vi inviteranno anche a preparare alcune cose in attesa della nascita, per rendere la casa più confortevole per l’arrivo del bebè. Nel video qui sotto ve ne parlo.

1 commento su “Parto in casa: tutto ciò che devi sapere”

  1. Come affrontare la tragedia e aiutare gli altri ad affrontarla

    L’editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
    I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
    La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
    Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori.

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